Campolongo Maggiore
Dotato dell’aggiunta ‘maggiore’ dopo l’unità d’Italia, Campolongo deve il nome all’essere stato considerato per secoli un ‘campus’ particolarmente fertile e grande. Così fertile, racconta Tito Livio, che nel 302 a.c. il fiume ‘Medoacus Minor’ (il Cornio) , che collegava al mare l’antico villaggio veneto i cui resti sono sepolti nella zona di Bojon sotto un metro e mezzo di strato sabbioso depositato nei secoli dall’acqua, venne risalito dal re spartano Cleonimo, arrivato nell’Alto Adriatico a caccia di bottino. Incursione respinta.
Dell’epoca restano alcuni reperti e poco più. La campagna, però, si è conservata nel modo migliore e offre ridenti prospettive bucoliche punteggiate talora dai resti di vecchi casoni dai tetti di paglia e da ‘boarie’, le vecchie case coloniche della vita patriarcale.